Appena una cinquantina di metri dopo aver imboccato la Via Manica troviamo sulla sinistra una viuzza in discesa che si restringe sempre più fino a diventare un sentiero in terra battuta. È un percorso molto interessante, perché collega la via Manica con il punto panoramico “Belvedere” (circa 20 minuti di cammino). Il nome non tradisce le aspettative, infatti in questo punto a circa 50 metri s.l.m. la vista si apre sul Tono e sul suo splendido mare.
Ed è proprio per poter raggiungere la tonnara del Tono che i tonnaroti capiciani usavano anticamente un altro piccolo sentiero che porta fino a mare (circa un quarto d’ora di cammino, viola tratteggiato nella fig. 2).
Vi si accede, tramite una deviazione sulla destra, all’inizio del sentiero principale e si prosegue lungo una discesa che conduce ad una sorgente chiamata popolarmente “a funtanedda du tonu” dal Piaggia denominata “piediguddi”.
In una carta del XVII sec. è indicata come “Fuente del angonia manantial de bastante agua y buena”. Proprio di fronte a questa sorgente troviamo “à carrubbara”, ovvero un Carrubo secolare (Ceratonia siliqua)